Banner
Abstract
Allergia da sforzo subdolo avversario
pubblicato nel Marzo - Aprile 1985 in Sport&Medicina - fascicolo n.2
William Sawyer Eisenstadt, Nicholas S. Scott, Gary Velick, Tobias Enright

Nell’ambito della medicina dello sport anche gli allergologhi svolgono un importante ruolo, particolarmente nei casi non rari di reazioni anafilattiche, di orticaria e di asma che compaiono in seguito ad un esercizio fisico. Di queste forme allergiche vengono analizzati i sintomi, la patogenesi, il trattamento e la prevenzione. Per quanto riguarda l’anafilassi, la patogenesi non è conosciuta. La prevenzione di tipo farmacologico non porta nessun risultato. In caso di forma acuta il soggetto deve avere con sé dell’epinefrina ed essere capace di "autosomministrarsela"; è opportuno che svolga l’attività fisica con almeno un compagno che possa aiutarlo in caso di necessità. Nell’asma indotta dall’esercizio sembra che la perdita di calore e di acqua attraverso l’apparato respiratorio sia il primo evento nell’insorgenza del broncospasmo. Con esercizi di durata compresa tra cinque e otto minuti questo avviene nel novanta per cento dei bambini asmatici. Il fenomeno avviene più facilmente praticando corsa o ciclismo pittosto che il nuoto. In alcuni casi l’assunzione di disodiocromoglicato (preferito ai betastimolanti) permette di prevenire il broncospasmo.