Nell’ambito della medicina dello sport anche gli allergologhi svolgono un importante ruolo, particolarmente nei casi non rari di reazioni anafilattiche, di orticaria e di asma che compaiono in seguito ad un esercizio fisico. Di queste forme allergiche vengono analizzati i sintomi, la patogenesi, il trattamento e la prevenzione. Per quanto riguarda l’anafilassi, la patogenesi non è conosciuta. La prevenzione di tipo farmacologico non porta nessun risultato. In caso di forma acuta il soggetto deve avere con sé dell’epinefrina ed essere capace di "autosomministrarsela"; è opportuno che svolga l’attività fisica con almeno un compagno che possa aiutarlo in caso di necessità. Nell’asma indotta dall’esercizio sembra che la perdita di calore e di acqua attraverso l’apparato respiratorio sia il primo evento nell’insorgenza del broncospasmo. Con esercizi di durata compresa tra cinque e otto minuti questo avviene nel novanta per cento dei bambini asmatici. Il fenomeno avviene più facilmente praticando corsa o ciclismo pittosto che il nuoto. In alcuni casi l’assunzione di disodiocromoglicato (preferito ai betastimolanti) permette di prevenire il broncospasmo.