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Abstract
Cardiologia
Elettrocardiogramma HOLTER
pubblicato nel Novembre - Dicembre 2013 in Sport&Medicina - fascicolo n.6
Giovanna Macchi

L’idea di registrare l’attività elettrica del cuore per periodi prolungati e durante lo svolgimento delle normali funzioni quotidiane per ottenere informazioni più vicine alla realtà, è venuta negli anni Sessanta a Norman Holter, scienziato eclettico nato in USA da emigrati norvegesi. Da allora le tecniche di registrazione e di lettura sono state notevolmente migliorate e l’ingombro degli apparecchi si è ridotto al minimo. Oggi le indicazioni all’esame, sia in campo diagnostico sia di ricerca, sono lo studio delle aritmie e la cardiopatia ischemica. Invariato resta il concetto fondamentale, quello di mettere a disposizione del cardiologo ECG registrati nel momento in cui il paziente manifesta il sintomo (cardiopalmo o angina) e quello di offrire al medico dello sport la registrazione del ritmo cardiaco dell’atleta “in campo”, quando si cimenta in prestazioni di livello massimale o in attività di particolare impegno neuropsichico che comportano l’attivazione del sistema adrenergico (sport motoristici, volo acrobatico) o ancora che vengono svolti in ambienti particolari, tali da condizionare l’incremento del sistema parasimpatico (sport subacquei).