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Abstract
Questo farmaco fa male al cuore
pubblicato nel Novembre - Dicembre 2003 in Sport&Medicina - fascicolo n.6
Francesco Furlanello, Annalisa Bertoldi, Riccardo Cappato

La presenza di un’aritmia in un atleta che svolge attività agonistica ha assunto ormai una notevole importanza clinica ai fini diagnostici, prognostici e dell’idoneità sportiva. La già difficile gestione clinica dell’atleta aritmico si è di recente complicata con la diffusione, nel mondo dello sport, dell’abitudine all’assunzione di sostanze illecite. Quasi tutte le sostanze illecite possono, infatti, provocare, anche nel soggetto senza precedente cardiopatia, aritmie di ogni tipo, anche severe e mortali, per meccanismi aritmogeni diretti e indiretti.
La realtà della diffusione delle sostanze illecite nel mondo dello sport introduce dunque nel protocollo della valutazione clinica del singolo atleta aritmico un parametro nuovo, che deve essere sistematicamente utilizzato ai fini diagnostici e terapeutici. Inoltre, la diffusione delle specifiche informazioni sugli effetti aritmogeni delle sostanze illecite potrà forse ottenere quell’effetto preventivo che sembra essere la chiave più importante per la dissuefazione dell’atleta.
L’articolo è pubblicato nell’ambito del dossier
Doping.