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Abstract
Un sorriso da pugile
pubblicato nel Settembre - Ottobre 1991 in Sport&Medicina - fascicolo n.5
Fabio Massimo Marzi

Per prevenire i danni che i traumi oromaxillofacciali possono produrre, occorre conoscere la struttura dello scheletro facciale. Questo presenta zone o pilastri di forza che si alternano a zone di debolezza o di minore resistenza sia nel terzo medio che nel terzo inferiore della faccia. Questa struttura determina, in caso di trauma, tipiche rime di frattura: per il terzo medio: le fratture di Le Fort, distinte in I, II, III; dell’osso malare e del fronte zigomatico; dello scheletro del naso; per il terzo inferiore: fratture della mandibola semplici e multiple (del corpo, dell’angolo e del ramo). La prevenzione dei traumi da pugilato contempla misure di ordine sia preventivo (esclusione di patologie in atto e dell’ottavo incluso nell’osso mascellare inferiore) sia protettivo (uso di paradenti confezionato su modelli delle arcate dentali ottenuti da impronte). Per meglio comprendere i traumatismi oromaxillofacciali vengono analizzati i tre principali colpi del pugilato: il diretto, il gancio e il montante. Viene auspicata l’introduzione regolamentare del controllo, da parte dell’arbitro, della validità funzionale del paradenti.