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Abstract
Un atleta chiamato pilota
pubblicato nel Settembre - Ottobre 1990 in Sport&Medicina - fascicolo n.5
Ario Federici, Raniero Giannotti

Il pilota automobilistico deve essere considerato un atleta a tutti gli effetti, che deve allenarsi per migliorare le sue prestazioni. Per la stesura di un programma di allenamento gli Autori si basano su quattro considerazioni fondamentali:
1) il tratto cervicale della colonna vertebrale è quello più sollecitato durante la guida;
2) lo stress prodotto dalle vibrazioni dell'auto incide notevolmente sul fisico del pilota;
3) il pilota è costretto a lavorare in autodromi che, per la loro posizione geografica, sono soggetti a condizioni atmosferiche notevolmente differenti;
4) durante la gara la frequenza cardiaca subisce continuamente delle variazioni di ritmo.
Per facilitare la programmazione del lavoro fisico vengono esaminati separatamente tre distretti: arti superiori, arti inferiori e tronco.