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Abstract
Piede & colonna
pubblicato nel Luglio - Agosto 2015 in Sport&Medicina - fascicolo n.4
Elena Martinelli

Ogni forma di locomozione umana in cui si verifica una presa di contatto del piede con una superficie di appoggio viene individuata come sorgente di forze impulsive potenzialmente deleterie per le strutture biologiche del corpo. Negli arti inferiori viene svolta la più efficiente forma di attenuazione degli impulsi dinamici, nella loro propagazione verso la parte superiore del corpo: la difesa più efficace consiste nella strategia di appoggio del piede.
L’aumento della morbidezza della superficie posta sotto i piedi (suola della scarpa o piano d’appoggio) sposta l’impulso d’urto verso basse intensità, tempi di durata lunghi e contenuti spettrali con basse frequenze predominanti. Un incremento della rigidezza delle superfici di contatto, invece, aumenta l’intensità dell’impulso all’estremo inferiore, riduce i suoi tempi di durata e sposta il contenuto energetico su frequenze più alte. In questo ultimo caso, il compito di ammortizzazione svolto dal rachide diventa assai più gravoso. Alcuni miglioramenti si possono ottenere con adeguate calzature, che consentano le deformazioni dei cuscinetti del tallone e metatarsali, sommandole a quelle della suola stessa.