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Abstract
Editoriale
pubblicato nel Luglio - Agosto 2015 in Sport&Medicina - fascicolo n.4

Nel presentare questo numero di Sport & Medicina non possiamo fare a meno di constatare, con una certa soddisfazione, di come la rivista stia diventando un riferimento estremamente ampio e variegato per tutti gli operatori sportivi: tanti argomenti, tante rubriche e format - tra quelli confermati e quelli proposti negli ultimi numeri - e in particolare dal 2015, tanti punti di vista, tanti contributi sia dal mondo accademico sia da quello applicativo dei campi di allenamento e di gara; insomma, sta diventando veramente come la vogliamo. È una considerazione che facciamo in base a quanto riceviamo e agli input che ci arrivano da diversi contesti, che ci stimola a continuare il percorso intrapreso.
Vogliamo sottolineare alcune caratteristiche salienti di questo numero: l’intervista è dedicata a una realtà a noi vicina, ma con aspetti originali e innovativi, come quella spagnola; due fisioterapisti di fama e spessore, ma anche di riferimento nei rispettivi ambiti, descrivono le peculiarità del “sistema spagnolo”, aiutandoci a capire se e cosa potrebbe essere di stimolo per noi.
Il dossier – Attività fisica adattata: nuove proposte - si concentra su alcune proposte di attività fisica adattata, anche piuttosto originale e innovative: una riguarda una modalità di attività praticabile e praticata da soggetti disabili (ma anche da normodotati), il sitting-volley; un’altra proposta affronta la problematica dell’attività fisica per soggetti emofilici (i lettori avranno sicuramente notato come la nostra rivista si stia interessando sempre di più a proposte di attività motoria e sportiva per soggetti con problematiche specifiche, un settore che rappresenta una delle sfide più significative per la medicina dello sport di questo millennio) e si completa con una proposta di attività motoria per i bambini affetti da diabete mellito.
Lo speciale Contributi della scienza dello sport per la pratica da campo è dedicato a ricerche e a concetti scientifici che cercano la propria applicazione concreta sul campo (si diceva proprio in un editoriale recente come sia importante lo sforzo di rendere reale e non sulla carta il concetto “dalla teoria alla pratica”.
Di particolare rilievo è un articolo sull’allenamento specifico della core stability nel nuoto, proposto da uno dei preparatori fisici che nel settore ha contribuito negli ultimi anni ai grandi risultati del nuoto italiano, Marco Lancissi: una preparazione specifica per i nostri atleti in vista dei Mondiali di Kazan (Russia).
Un aspetto particolare interessa la definizione del modello prestativo dell’ufficiale di gara nel taekwondo: è sintomatico che l’attenzione di ricercatori ed operatori si stia ampliando anche verso le figure dei direttori di gara e della classe arbitrale nei vari sport, e non solo sugli atleti che effettuano la competizione, segno che ci si stia rendendo conto come la partecipazione all’evento sportivo coinvolga diverse figure e diversi ruoli specifici.
È quanto mai doveroso un ricordo a un amico – Enrico Arcelli - scomparso recentemente, che ha collaborato in più occasioni con Sport&Medicina, anche sotto mentite spoglie… cercate gli articoli di Enrico G. di Monteventano), ma che soprattutto è stato un vero uomo di sport, guidando e ispirando generazioni di tecnici e atleti: ciao Enrico, ci piace pensare che i nostri percorsi siano stati vicendevolmente soddisfacenti.