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Abstract
Cardiologia
Pervietà del forame ovale
pubblicato nel Luglio - Agosto 2012 in Sport&Medicina - fascicolo n.4
Giovanna Macchi

Il forame ovale permette la commistione di sangue tra i due atri necessaria durante la vita fetale. Alla nascita, con l’inizio della funzione respiratoria e la separazione tra il grande e il piccolo circolo, il forame si chiude. La persistenza di una comunicazione, cioè la pervietà del foramen ovale (PFO) rappresenta un’anomalia cardiaca molto frequente (25-30% della popolazione) ma generalmente benigna perché il flusso di sangue è diretto verso destra, ovvero verso il circolo polmonare che funziona da grande filtro senza che fenomeni di microembolizzazione abbiano conseguenze gravi.
Talora, però, in presenza di ipercoagulabilità del sangue congenita o acquisita che facilita l’embolizzazione e nelle condizioni che possono aumentare repentinamente la pressione in atrio destro (tosse, defecazione, gravidanza, immersione in profondità..) si ha un’inversione dello
shunt con la possibilità di embolizzazione paradossa cerebrale che si manifesta con TIA o ictus. Si discutono i metodi diagnostici e le diverse opzioni terapeutiche mediche e chirurgiche. L’idoneità per gli sport subacquei non è concessa a chi è portatore di un PFO, per l’elevato rischio di embolia cerebrale paradossa.