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Abstract
Effetto training
pubblicato nel Luglio - Agosto 2004 in Sport&Medicina - fascicolo n.4
Gerardo Corigliano, Maurizio Di Mauro

L’organismo umano si è evoluto per ottenere la massima resa energetica, soprattutto in carenza di substrati glucidici, e la sua efficienza è correlata alla pratica quotidiana dell’attività motoria (effetto training). L’inattività fisica perpetua il meccanismo innescato dall’alimentazione iperglicidica che innesca un circolo vizioso il quale conduce, attraverso la ridotta sensibilità cellulare all’insulina, all’insorgenza del diabete mellito. L’interruzione di tale circolo non può non passare attraverso una riscoperta della più comune delle attività motorie, il cammino. Un’attività motoria, anche di modesta intensità e di breve durata, è infatti importante perché rappresenta un gradino di quella “piramide dell’attività fisica” che permette al paziente affetto da diabete di acquisire una capacità motoria a valenza metabolica.
L’articolo esamina i potenziali effetti benefici a livello cardiovascolare dell’allenamento aerobico negli individui affetti da diabete mellito di tipo 2 e presenta un programma di esercizio adattato a individui con questa tipologia di diabete.
Articolo pubblicato nell’ambito del dossier
Attività fisica contro il diabete.