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Abstract
Sul fondo del lago a cinquemila metri
pubblicato nel Luglio - Agosto 1984 in Sport&Medicina - fascicolo n.4
Angela Macaluso

Il problema delle immersioni in altitudine (ossia oltre i 700 m s.l.m.) è dovuto alla diminuzione della pressione atmosferica, che cala di circa il 10% ogni 1000 m d’altitudine sino a 5000 m s.l.m. (ove infatti è circa il 50% di quella a livello del mare), salendo ancora oltre i 5000 m la pressione barometrica continua a decrescere ma in modo meno rilevante. Questo comporta differenti modalità di saturazione dei tessuti umani da parte del gas inerte: è necessario quindi (per evitare pericolosi incidenti) adottare differenti tabelle di decompressione. Esse possono essere calcolate ad hoc con particolari formule, ma è preferibile usare delle tabelle standard opportunamente modificate a seconda dell’altitudine dove ci si immerge. Durante le immersioni in altitudine un altro problema da tenere sempre a mente è quello dell’ipotermia. Un ultimo consiglio è quello di adottare autorespiratori subacquei che non ghiaccino con conseguente rischio di blocco della respirazione.