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Abstract
Se non dorme non è socievole
pubblicato nel Luglio - Agosto 1984 in Sport&Medicina - fascicolo n.4
Mauro Mancia, Luca Imeri

L’esercizio fisico indurrebbe un sonno più profondo caratterizzato da un aumento del sonno sincrono non REM; è stato studiato il sonno di podisti sia in fase di allenamento sia di inattività.
Rispetto ai sedentari di controllo, è emerso che negli atleti vi è più sonno non REM, anche dopo una giornata di riposo, e che nella fase REM si verificano meno movimenti oculari rapidi; tali modificazioni potrebbero essere legate alla stimolazione di strutture centrali deputate alla sincronizzazione mediata da un innalzamento della temperatura corporea conseguente all’allenamento, oppure da stimoli propriocettivi di origine muscolare. La deprivazione dal sonno non sembra modificare alcun parametro fisiologico e non ha effetti a distanza ma incide sulla vita mentale e di relazione determinando calo dell’attenzione e accentuazione delle ansie persecutorie e depressive.