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Abstract
In acqua come nello spazio
pubblicato nel Luglio - Agosto 1984 in Sport&Medicina - fascicolo n.4
Giorgio Odaglia

Il principale effetto delle immersioni sul sistema cardiocircolatorio è, come si verifica nello spazio, una equipressione idrostatica interna legata alla pressione esterna. Vi è inoltre bradicardia indotta dall’apnea e dal contatto del corpo con l’acqua per un riflesso che segue la via afferente trigeminale ed efferente vagale, che è bloccato dalla somministrazione di atropina. La maggior pressione cui sono sottoposte le altre parti del corpo rispetto al distretto polmonare fa sì che nel polmone esista una pressione leggermente inferiore a quella esterna: ciò determina il fenomeno del blood shift, un afflusso del sangue che ostacola il collasso del parenchima. Per scongiurare incidenti nelle immersioni con ARA è necessario considerare gli effetti sul circolo delle variazioni delle pressioni parziali del gas, delle basse temperature esterne che inducono aumenti delle pressioni arteriosa e venosa e che possono causare sincopi riflesse ed aritmie.