Un motto molto incisivo quello della Federazione Italiana Karate Tradizionale e Discipline Affini
(FIKTA):
“Il karate si pratica tutta la vita”.
Uno degli aspetti legato alla necessità di perdere peso in funzione di una competizione è che se il
metodo è troppo veloce, può influenzare negativamente
l’aspetto cognitivo della prestazione oltre che l’umore del soggetto: i livelli di collera, fatica e tensione aumentano. Per definirli e valutare come influenzano la prestazione è stato utilizzato il protocollo POMS
(Profile of Mood State)
un metodo
semplice e rapido per identificare e quantificare stati affettivi particolari. Esso misura sei fattori e altrettanti stati dell'umore, dalla tensione ansiosa alla depressione e al senso di disorientamento.
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