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Abstract
Un pericoloso cortocircuito
pubblicato nel Maggio - Giugno 1992 in Sport&Medicina - fascicolo n.3
Umberto Simoncelli, Cesare Rusconi

La sindrome di Wolff-Parkinson-White (WPW) venne per la prima volta descritta nel 1930 dai ricercatori da cui prende il nome come coesistenza di "blocco di branca", conduzione atrioventricolare accelerata e suscettibilità ad aritmie ipercinetiche parossistiche.
Inizialmente questa sindrome venne considerata benigna, negli anni successivi si è però notato che i pazienti affetti da questa sindrome possono andare incontro a tachicardie parossistiche, sincopi recidivanti e, sia pur raramente, a morte improvvisa.
Questi effetti patologici hanno sollevato un grande interesse volto ad approfondire le conoscenze e a definire le possibilità terapeutiche.
Gli Autori dell'articolo analizzano le basi morfologiche della sindrome WPW e ne illustrano dettagliatamente le caratteristiche elettrocardiografiche.
Vengono inoltre fornite indicazioni sui criteri prognostici e per la terapia, anche farmacologica.