Banner
Abstract
Un cuore italiano nello spazio
pubblicato nel Maggio - Giugno 1984 in Sport&Medicina - fascicolo n.3
Aristide Scano

Nella missione Spacelab del 1983 quattro astronauti si sono sottoposti alla rilevazione dell’attività cardiaca mediante elettrocardiogramma e BCG (balistocardiografia). Con la BCG viene misurata la gettata cardiaca in base alla registrazione dei movimenti corporei determinati dalla pulsazione e dal movimento del sangue eiettato in sistole.
L'accelerazione lungo i tre assi corporei è in media a terra di circa 2-5 cm/s2. L'analisi dei tracciati della BCG effettuata in volo ha evidenziato valori nettamente maggiori di quelli ottenuti a terra: 14,72 cm/s2 nei primi due giorni, 13,37 cm/s2 verso la fine del volo, rispetto a 8,57 cm/s2 sei giorni dopo il rientro. L’analisi della meccanica cardiaca con BCG ha in conclusione rivelato un periodo di disorganizzazione cardiocircolatoria con ritorno ai parametri normali entro dieci giorni. Il fenomeno potrebbe rappresentare un indice di adattamento cardiovascolare ai viaggi spaziali.