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Home Fascicolo n.2/2002 Approfondimento
Approfondimento
Riabilitazione
pubblicato nel Marzo - Aprile 2002 in Sport&Medicina - fascicolo n.2

Fattori di predisposizione al jumper’s knee nella pallavolo

         

Fattori intrinseci
I fattori intrinseci più comuni nell’insorgenza del jumper’s knee sono:

difetti di assialità

eccessiva antiversione del femore , che determina un aumento della rotazione interna a livello femorale con una rotazione esterna di compenso a livello tibiale, che determina un’eccessiva pronazione della sottoastragalica. L’effetto di questa catena cinetica alterata è un’errata trazione del tendine rotuleo

eccessiva pronazione della sottoastragalica , che porta a un aumento della rotazione interna della gamba

dismetrie degli arti inferiori
la dismetria degli arti inferiori nello sportivo può essere sintomatica già con differenze superiori a 5-6 mm. Per differenze superiori al centimetro sono necessarie calzature speciali o supporti ortopedici. Tale dismetria determina una serie di compensazioni secondarie che alterano la normale biomeccanica

debolezze e squilibri muscolari
lo squilibrio muscolare tra agonisti e antagonisti, tra i due arti o tra i capi dello stesso gruppo muscolare è considerato un fattore eziologico intrinseco nell’insorgenza del danno tendineo. È stato inoltre evidenziato che gli atleti con esiti di interventi chirurgici agli arti inferiori sono maggiormente suscettibili all’insorgenza di danni secondari a livello tendineo

perdita di flessibilità
una rigidità agli ischio-crurali causa una riduzione dell’armoniosità del movimento in flesso-estensione, con aumento della concentrazione del carico nella porzione anteriore dell’articolazione femoro-rotulea. Una rigidità al quadricipite, specialmente al retto femorale, porta a un aumento considerevole dei carichi a livello del tendine rotuleo. Una rigidità del tricipite surale ostacola la dorsiflessione della tibio-tarsica, con conseguente compenso in pronazione a livello della sottoastragalica. Una rigidità della bendelletta ileotibiale e del retinacolo laterale è associata a trazione laterale della rotula in flessione di ginocchio. Infine, una rigidità a livello dei rotatori interni di anca aumenta l’antiversione femorale

età
studi condotti considerando l’età come variabile evidenziano un incremento esponenziale dei problemi tendinei cronici all’aumentare degli anni.

         

Fattori estrinseci
Il sovraccarico tendineo può essere determinato anche da cause esterne all’organismo (fattori estrinseci):

metodologia di allenamento
atleti di alto livello svolgono lunghe sedute giornaliere di allenamento, e gran parte di questo tempo è dedicata al rinforzo muscolare finalizzato a migliorare le capacità di salto. Gli esercizi di pliometria, a causa dello stress muscolare molto elevato, concentrato in pochi millesimi di secondo, tra una ricaduta e un’immediata spinta ascensionale, sono ritenuti un serio rischio di danno tendineo

tecnica di esecuzione del fondamentale
piccoli errori tecnici possono causare un sovraccarico tendineo durante l’esecuzione di alcuni fondamentali (schiacciata e muro ) in cui, a seguito della notevole elevazione, il corpo assume una massa elevata al momento dell’impatto con il suolo. Si è riscontrato che la tendinite rotulea è significativamente correlata con l’intensità di forza applicata al suolo durante lo stacco da terra, nei fondamentalidi schiacciata e battuta. Anche un maggior momento di rotazione esterna della tibia e dell’angolo di flessione del ginocchio durante l’atterraggio sono correlati con il jumper’s knee

calzature
il tipo di calzatura è importante per ridurre le forze d’impatto che si scaricano sul terreno. Le moderne scarpe presentano nella suola uno strato di sostanze elastiche (gel o aria) che hanno una capacità assorbente in grado di diluire parte delle sollecitazioni che si scaricano sui tendini

superfici
le caratteristiche elastiche della superficie su cui si eseguono i salti contribuiscono a disperdere l’energia che il corpo in volo scarica a terra. Più la superficie è elastica, più aumenta il tempo di dissipazione dell’energia, con conseguente diminuzione del carico tendineo. Ciò riveste una notevole importanza dal punto di vista eziopatogenetico: è stata infatti calcolata un’incidenza di jumper’s knee pari al 37,5% in atleti che si allenano regolarmente su superfici dure, a fronte di un 4,7% in atleti che si esercitano regolarmente su parquet. Il parquet è stato indicato come una delle migliori superfici atte a scongiurare problemi tendinei, a causa della diminuzione delle GRF ( ground reaction forces )

condizioni ambientali
le condizioni ambientali sono un altro fattore significativo nelle patologie da sovraccarico. Un ambiente freddo può ritardare o inibire il preriscaldamento dell’unità muscolo-tendinea. Quando il riscaldamento è inadeguato, le funzioni degli enzimi nei muscoli diminuiscono, inibendo la contrattilità e, indirettamente, la capacità di reazione e di assorbimento dei colpi.

         

I fattori estrinseci giocano un ruolo più importante dei fattori intrinseci nell’eziologia del jumper’s knee , anche se a oggi non è possibile giungere a delle conclusioni scientifiche su ruolo del sovraccarico o degli errori di allenamento, fattori anatomici predisponenti, deficit di forza e di flessibilità, perché non sono stati condotti sufficienti studi prospettici che abbiano considerato anche i dati relativi agli atleti non sintomatici e ai non sportivi.