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Abstract
Sport e dismorfismi del rachide
pubblicato nel Marzo - Aprile 2002 in Sport&Medicina - fascicolo n.2
Giovanni Rainero, Stefano Negrini, Flavio Becchetti, Paolo Sibilla

La relazione tra sport e dismorfismi del rachide in età evolutiva è oggetto di dubbi e discussioni. Gli Autori dell’articolo sostengono che occorre inquadrare l’argomento distinguendo sia il tipo di patologia (trattamento ortesico o libero) sia il tipo di attività (agonistica o amatoriale). Per i dismorfismi a trattamento libero occorre che l’attività fisica sia il più possibile variata; la preferenza va accordata a quelle attività in grado di rafforzare propriocettività ed equilibrio, mentre maggiore cautela va posta nei confronti dell’attività agonistica. Quanto ai dismorfismi in trattamento ortesico, invece, la pratica sportiva non è sconsigliabile, purché venga correttamente mantenuto il tutore. L’articolo tratta anche del rapporto tra pratica sportiva e spondilolisi, sottolineando come lo sportivo in cui tale patologia viene rilevata vada dissuaso dal persistere in sollecitazioni eccessive della colonna lombare al fine di evitare il cronicizzarsi della patologia medesima.