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Abstract
Quale sport per l'asmatico
pubblicato nel Marzo - Aprile 1994 in Sport&Medicina - fascicolo n.2
Albino Rossi, Lucio Casali, Pierluigi Di Napoli, Antonio Satta, Corrado Serra

L’asma bronchiale non rappresenta più un limite invalicabile all’attività sportiva. Solo l’asma con broncospasmo continuo comporta problemi d’inidoneità all’attività sportiva, mentre il broncospasmo intermittente e l’iperreattività bronchiale comportano problemi d’ordine preventivo e terapeutico derivanti dalla concomitanza del broncospasmo provocato dall’esercizio.
Questo viene indotto dalle varie attività sportive in modo diverso: gli sport di potenza e destrezza, le attività praticate in ambiente caldo umido e quelle che comportano un movimento armonico e sincronizzato di braccia e gambe sono meno asmogene rispetto alla corsa e al ciclismo.
La ripetizione di sforzi brevi, ma intensi, nell’arco di trenta minuti determina un periodo di refrattarietà caratterizzato dalla riduzione della sintomatologia broncospastica. La prevenzione del broncospasmo prevede sia farmaci (proibiti dalle leggi antidoping) sia mezzi non farmacologici come mascherine antifreddo.
In un box sono riportate le condizioni idoneative (idoneità condizionata, inidoneità temporanea o assoluta) dell’asma bronchiale.