Abstract
In alta quota
In alta quota
pubblicato nel Marzo - Aprile 1994 in Sport&Medicina - fascicolo n.2
Albino Rossi, Lucio Casali, Pierluigi Di Napoli, Antonio Satta, Corrado Serra
Albino Rossi, Lucio Casali, Pierluigi Di Napoli, Antonio Satta, Corrado Serra
Salendo in alta montagna si va incontro a riduzione della pressione barometrica, dell’ossigeno, della densità dell’aria, dell’umidità e della temperatura. Ciò determina risposte di adattamento per l’organismo, a carico dell’apparato respiratorio e cardiocircolatorio.
Questo può avere influenze positive per l’asmatico, ma solo dopo lunga permanenza in alta quota, perché può giovarsi di una ridotta densità dell’aria, dell’assenza di pollini e aerocontaminanti, e della contemporanea broncodilatazione attiva dovuta alla maggior quantità di ormoni corticosurrenalici circolanti in alta quota. Vengono fornite indicazioni su attività permesse e vietate in alta montagna in soggetti che soffrono di asma bronchiale o di bronchite cronica.