Un caffè, prego
Roberto Margaria
Le azioni farmacologiche della caffeina consistono essenzialmente nel provocare un incremento della diuresi, nell'attivare la secrezione delle ghiandole dello stomaco, nell'indurre una modesta dilatazione dei vasi sanguigni e nello stimolare il sistema neuromuscolare e cardiocircolatorio. È stato ampiamente dimostrato che nell'uomo la somministrazione di caffeina non modifica i risultati delle prestazioni sportive. Oltre che nel caffè la caffeina è contenuta in altre sostanze: in particolar modo nel cacao, nel tè e nella coca cola. Dosi moderate di caffeina, fino a duecentocinquanta-trecento milligrammi al giorno, ossia tre-quattro tazzine di caffè, producono effetti stimolanti positivi per gli individui sani. Quindi l'assunzione di una buona tazza di caffè a fine pasto risulta vantaggiosa, soprattutto perché si tratta di un cerimoniale con una chiara funzione psicologica.