Protesi d’anca e ritorno allo sport
Federico Della Rocca, Alessio D'Addona, Marco Rosolani
Il miglioramento delle tecniche chirurgiche e della qualità degli impianti hanno portato a interventi chirurgici con un miglior rapporto costo-beneficio e ad allargare le indicazioni chirurgiche, con un aumento di pazienti under 50 con alte aspettative circa il ritorno allo sport (RTS) o all’attività fisica in generale. Per pazienti attivi che vogliono tornare a praticare sport, esistono diversi fattori che influenzano l’RTS tra cui la tecnica chirurgica, l’utilizzo di biomateriali di ultima generazione e di impianti con caratteristiche specifiche (steli corti, teste di largo diametro, accoppiamento ceramica/polietilene), nonché le caratteristiche del paziente (BMI, preparazione fisica, esperienza nello sport in questione). Negli ultimi anni sia le indicazioni per l’RTS, sia gli sport concessi dopo intervento di protesi totale d’anca (PTA) si sono notevolmente allargati senza però che vi sia un’univocità in letteratura scientifica e tra gli stessi chirurghi. Ciò che è emerso è che esistono sport più “sicuri” di altri, ma molto dipende dall’esperienza del chirurgo e dalle caratteristiche del paziente, ed è quindi importante “customizzare” l’impianto e ben delineare le aspettative del paziente e il tipo di sport da poter praticare. In questo articolo si affronta la tematica analizzando la letteratura, confrontandola con la nostra esperienza nella pratica clinica e chirurgica e suggerendo alcune raccomandazioni ai chirurghi che si approcciano a questa tipologia di pazienti ad alta richiesta funzionale.