Banner
Abstract
Il pacemaker funziona!
pubblicato nel Gennaio - Marzo 2021 in Sport&Medicina - fascicolo n.1
Giovanna Macchi

L’arteria carotidea è dotata di recettori sensibili alle variazioni della pressione arteriosa (barocettori).
Quando stirati in conseguenza dell’aumento dei valori tensivi, questi inviano attraverso il sistema neurovegetativo messaggi di cardioinibizione (con effetto bradicardizzante) e di vasodilatazione (con conseguente riduzione della pressione arteriosa) mantenendo così l’omeostasi.
Nella sindrome del seno carotideo questi recettori sono ipersensibili e quando stimolati impropriamente per esempio da movimenti del collo (come accade nel radersi o nell’aggiustarsi il colletto) possono provocare episodi sincopali e negli anziani anche attacchi ischemici transienti o ictus.
Nella condizione più comune, in cui prevale la cardioinibizione, la sincope è dovuta a una prolungata pausa del battito cardiaco.Il massaggio del seno carotideo, effettuato durante monitoraggio elettrocardiografico permette di porre la diagnosi in quanto mette in evidenza la pausa e ne riproduce la sintomatologia. La terapia è l’impianto di un pacemaker atrio-guidato.