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Abstract
Cardiologia
Quando l'attività sportiva diventa nociva
pubblicato nel Gennaio - Febbraio 2010 in Sport&Medicina - fascicolo n.1
Giovanna Macchi

Gli effetti benefici dell’esercizio sportivo quotidiano sono evidenti a livello fisico e psicologico. L’eccesso di allenamento e la mancanza di un adeguato riposo, uniti allo stress da prestazione possono provocare la sindrome da sovrallenamento che comporta manifestazioni somatiche (elevata frequenza cardiaca a riposo, dolori muscolari, anemia ed aumento del CPK plasmatico, predisposizione alle infezioni e ai traumi) e psichiche (apatia, depressione, irritabilità, disturbi del sonno). Dal lato opposto, per chi pratica assiduamente attività sportiva, l’interruzione involontaria dell’esercizio può provocare un disagio profondo caratterizzato da ansia, irrequietezza e malessere che talora è simile ad una crisi di astinenza da sostanze stupefacenti. L’esercizio, infatti, stimola il rilascio di oppiacei endogeni e modifica i neurotrasmettitori cerebrali. Tutto ciò crea una sensazione di benessere che si concretizza in una visione serena del quotidiano e in un miglior controllo dell’ansia. La ricerca o il mantenimento di questi effetti può diventare dipendenza al punto tale di fare dell’esercizio lo scopo principale della vita, a discapito di altri interessi e con risvolti indubbiamente negativi.