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Abstract
Minimo sforzo massimo rendimento
pubblicato nel Gennaio - Febbraio 1993 in Sport&Medicina - fascicolo n.1
Alberto E. Minetti

Possiamo immaginare l'iter investigativo nella locomozione come costituito da tre parti. La prima, lo studio energetico, ci chiarisce quali sono i consumi associati alle diverse andature. La seconda, lo studio biomeccanico della macchina umana in movimento, è tesa a valutare qual è l'effettivo lavoro meccanico prodotto dalla contrazione muscolare. La terza, l'indagine modellistica, cerca di spiegare perché una determinata geometria del motore più di altre è associata a certi consumi e quali strategie costruttive hanno portato a fenomeni di ottimizzazione energetica e/o funzionale. Siamo a uno stadio in cui si cerca di comprendere le caratteristiche più generali delle diverse andature. Fino a quando gli aspetti più critici del calcolo del lavoro meccanico non saranno inclusi in un modello di misura ed analisi, sarà ben difficile poter fornire previsioni o spiegazioni biomeccaniche di prestazioni locomotorie differenti dall'ordinario, quali quelle estreme tipiche dell'atletica.