Il diabete nell’anziano rappresenta un importante problema sanitario e socioeconomico. Negli ultimi vent’anni i casi di diabete, specialmente quello di tipo 2 nel mondo occidentale sono pressoché raddoppiati. Secondo i dati ISTAT, del 2016 in Italia i pazienti diabetici risultavano essere circa 3 milioni, cioè il 5,2% della popolazione totale. Il 70% dei pazienti diabetici ha più di 65 anni e circa 1 persona su 5 supera i 75 anni. Il diabete mellito è una patologia che accelera i processi di invecchiamento, aumentando i tassi di morbilità e mortalità della popolazione anziana, contribuendo in maniera significativa al peggioramento di condizioni correlate all’età come il declino funzionale e il declino cognitivo. Diversi studi hanno evidenziato che il soggetto anziano affetto da diabete riferisce una percezione dello stato di salute peggiore rispetto a un soggetto non diabetico della stessa età, poiché spesso presenta diverse complicanze che colpiscono occhio, reni, sistemi nervoso e cardiovascolare. L’insorgenza è legata alla presenza di fattori ereditari, ma anche di fattori di rischio prevenibili e trattabili, dunque, l’obiettivo principale risulta essere il trattamento del paziente sia a livello terapeutico sia attraverso il cambiamento dello stile di vita, mediante introduzione di un programma personalizzato di attività fisica che, associata a una corretta dieta, garantisca un adeguato controllo glicemico garantendo una migliore qualità della vita.