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Abstract
Cardiomiopatia ipertrofica: un caso fortunato
published in April - June 2016 - Sport&Medicina - issue n.2
Giovanna Macchi

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La cardiomiopatia ipertrofica è una patologia genetica che comporta un aumento asimmetrico dello spessore della parete ventricolare. La malattia, che può essere causa di morte improvvisa per aritmie ventricolari maligne spesso scatenate dall’incremento del tono adrenergico indotto dallo sforzo fisico, può decorrere in modo asintomatico ed essere riscontrata casualmente durante una visita per l’accertamento dell’idoneità allo sport. La diagnosi si sospetta per la presenza di un soffio cardiaco (nelle forme ostruttive), di alterazioni marcate della fase di ripolarizzazione all’elettrocardiogramma e per la marcata ipertrofia di alcune zone del ventricolo sinistro ben evidenti all’esame ecocardiografico. La conferma richiede la risonanza nucleare magnetica e talvolta la biopsia miocardica. La terapia non è semplice e spesso si ricorre all’impianto di un ICD (defibrillatore) per prevenire la morte improvvisa elettrica. Si presenta il caso fortunato di un professionista affermato seguito per oltre 25 anni, in cui la cardiomiopatia, riscontrata in età giovanile e curata con beta-bloccanti in dosi piene, non ha mai provocato danni di tipo aritmico o funzionale, consentendo anche lo svolgimento di una vita normale e la pratica di una leggera ma costante attività sportiva.