Nell'esaminare gli effetti "protettivi" della bradicardia sul cuore, l'Autore sottolinea la mancanza di studi clinici in tal senso. Gli unici riferimenti utilizzabili sono le indagini condotte da Paffenbarger, il cui curriculum unitamente a una lista dei lavori pubblicati si può trovare all'indirizzo:
http://www.stanford.edu/~paff/
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