Le ricerche
che riguardano la farmacologia del canale
pacemaker
e l’utilizzo dell'ivabradina
sono state condotte dall’équipe
dell’Università di Milano, guidata da Dario Di Francesco, che ha individuato la causa genetica di un disturbo ereditario del ritmo cardiaco e ha determinato anche il meccanismo molecolare mediante il quale la mutazione provoca il rallentamento del cuore, permettendo così di aprire nuove prospettive per la terapia mirata dei disturbi del ritmo cardiaco.
Un approfondimento è disponibile nel sito del Dipartimento di Scienze Biomolecolari e Biotecnologie della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell'Università degli Studi di Milano all’indirizzo http://www.sbb.unimi.it/neurobiologia.htm
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