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Abstract
Cardiologia
pubblicato nel Maggio - Giugno 2005 in Sport&Medicina - fascicolo n.3
Giovanna Macchi

Colesterolo e attività sportiva - Elevati livelli di colesterolo plasmatico rappresentano un fattore di rischio cardiovascolare, specialmente se la frazione di lipoproteine ad alta densità (HDL, il cosiddetto colesterolo buono) è ridotta. Sembra che la proteina di trasferimento degli esteri del colesterolo (CETP) determini l’aumento delle lipoproteine a bassa densità (LDL) e la diminuzione delle HDL. Ricorrendo all’esercizio fisico aerobico, alla dieta ipolipidica o ai farmaci è possibile ridurre il rischio cardiovascolare. È dimostrato che l’attività fisica di tipo aerobico, quale corsa, nuoto, ciclismo (o semplici camminate di buon passo), che comporti una spesa energetica di almeno mille calorie la settimana, modifica in modo favorevole il metabolismo lipidico. Un esercizio quotidiano di almeno trenta o quaranta minuti va sempre, dunque, incoraggiato. Contrariamente gli sport di potenza, ovvero le attività anaerobiche, non hanno gli stessi effetti. La dieta è consigliabile per coloro che non riescono a svolgere l’attività fisica. Infine tra i farmaci le statine, l’ezetimibe e i fibrati sono utilizzati per ridurre il colesterolo (per le ipercolesterolemie).