Abstract
Spalla in... stabile
pubblicato nel Novembre - Dicembre 2003 in Sport&Medicina - fascicolo n.6
Cosimo Costantino, Silvia Alboresi, Alberto Formis, Monica Diemmi

L’articolazione glenoomerale presenta notevole libertà di movimento e ridotto grado di stabilità. Questa “instabilità intrinseca”, dovuta alla lassità capsulare, alla debole congruenza dei capi articolari e all’assenza di validi legamenti, viene compensata dalla presenza di una cuffia muscolare periarticolare che stabilizza attivamente la testa omerale nella cavità glenoidea. Durante l’esecuzione dei gesti atletici di lancio e battuta intervengono cinque articolazioni con azione sinergica (articolazioni scapoloomerale, acromioclavicolare, sternoclavicolare, sternocostale, scapolotoracica) che stabilizzano il complesso articolare della spalla. È molto importante, pertanto, tenere presente la “mobilità-stabilità” della spalla quando si deve affrontare la sua riabilitazione, soprattutto se il paziente pratica sport che sottopongono a stress tensionali enormi le strutture muscolotendinee e capsulolegamentose, determinando l’insorgenza di tendinopatie primitive della cuffia dei rotatori o sindromi da conflitto.
In particolare, nel programma riabilitativo è necessario che gli esercizi per il controllo della scapola siano iniziati precocemente al fine di conseguire, nel gesto atletico, la stabilità articolare dinamica necessaria a ottenere il massimo rendimento e che, al tempo stesso, non sia autodeteriorante per la spalla.