Gli Autori affrontano il tema della ripetibilità del gesto sportivo, in particolare nel karate Shotokan attraverso l’analisi cinematica delle tecniche fondamentali. La parte più interessante è costituita da un’indagine sulla ripetibilità di due movimenti semplici scelti tra gli apprendimenti tecnici del karateka, finalizzata alla definizione dei punti di riferimento per migliorare la tecnica e la forma nell’arte antica della “mano vuota” - divenuta poi karate, appunto. All’evoluzione del karate da arte marziale a sport agonistico è dedicata una manchette.