Abstract
La fatica muscolare
pubblicato nel Novembre - Dicembre 1995 in Sport&Medicina - fascicolo n.6
Marco Narici, Renzo Minelli

La fatica muscolare (FM) ha una componente centrale, agente a livello del complesso psiche-cervello-midollo spinale, ed una periferica legata al livello delle riserve energetiche muscolari. Negli esercizi di brevissima durata (< 6 s) è utilizzato ATP a spese della fosfocreatina muscolare; in quelli che durano più di 6 s, si innesca la glicolisi anaerobica con produzione di acido lattico; in esercizi prolungati, il contributo del metabolismo aerobico aumenta fino al 99% (oltre l’ora) e diventa critico il contenuto di glicogeno nel muscolo; se l’intensità della prestazione è inferiore al 60% del massimo consumo di ossigeno (VO2 max), il livello di glicogeno rimane costante perché l’energia necessaria è fornita dai grassi; in esercizi con intensità tra il 65 e l’85% del VO2 max la fatica è correlata alla deplezione di glicogeno; in esercizi con intensità superiore al 90% del VO2 max la prestazione è interrotta per accumulo di lattato prima che la deplezione raggiunga valori critici.