Abstract
Un filo sottile disegnato dal cervello
pubblicato nel Novembre - Dicembre 1993 in Sport&Medicina - fascicolo n.6
Sergio Meda

Se lo sport, dal paracadutismo, al ciclismo, alla corsa, alla ginnastica per fare solo degli esempi, è per così dire una rappresentazione antica di equilibrio, i videogiochi ne sono la rappresentazione moderna. Sono anche essi frutto di equilibrio anche se il cervello è privilegiato rispetto ai muscoli. I videogiochi ricordano lo sport perché lo ripropongono. Sono ripetitivi come tutte le discipline sportive in quanto meccanismi allenanti. Ben presto i videogiochi verranno superati da quella che si chiama realtà virtuale, che è molto più che un videogioco perché consente l'estraneazione e nel contempo il coinvolgimento in luoghi di sogno. Se si eccettua olfatto e gusto, gli altri sensi sono virtualmente attivi, con esaltazione della vista, parziale cognizione del tatto e impiego mediato dell'udito. Quindi, sarà sufficiente ritarare i sistemi individuali e ancora una volta l'equilibrio sarà salvo.