Nati inizialmente come atti di evento divino, i ludi romani hanno via via perso il loro carattere sacro per trasformarsi presto in uno spettacolare e gigantesco divertimento di massa. Grandi stadi, primo fra tutti il Circo Massimo che l'Autore definisce il Maracanà ante litteram, tifo sugli spalti, divismo e anche una sorta di mercato dei campioni, fanno dello sport romano una anticipazione del moderno universo sportivo.