Abstract
Sportivo e vaccinato!
pubblicato nel Gennaio - Febbraio 1998 in Sport&Medicina - fascicolo n.1
Roberto Tartari

Per gli sportivi agonisti può essere vantaggioso vaccinarsi contro alcune malattie perché permette di evitare interruzioni più o meno lunghe di allenamenti e gare. Ad esempio contro l'influenza che costringe a letto per vari giorni con febbre e dolori, se non intervengono anche altre complicazioni.
Oppure, ancor più importante, contro l'epatite A: chi non ha contratto la malattia da bambino (quando in genere decorre in modo asintomatico), corre il rischio di dover stare fermo anche per vari mesi. Sebbene in Italia il rischio di ammalarsi di epatite A si sia ridotto di molto rispetto a qualche decennio fa, non è ancora del tutto trascurabile ed è comunque maggiore per chi viaggia in alcuni Paesi esteri, come capita agli sportivi in trasferta. Anche la vaccinazione contro l'epatite B può essere consigliabile: resa obbligatoria in Italia nel 1991 per i neonati e i dodicenni, lascia ancora scoperta un'ampia fascia di giovani.
In questo caso, a parte un rischio, per fortuna piuttosto contenuto, di epatite fulminante, va considerato il rischio assai consistente di evoluzione cronica con possibile esito in cirrosi e in tumore epatico.