La ranolazina è un farmaco antischemico che agisce con un meccanismo d’azione del tutto innovativo. Si tratta di un inibitore del canale per l’ingresso tardivo del sodio durante la fase di depolarizzazione. Nella cellula miocardica ischemica o danneggiata, questo canale, invece di chiudersi rapidamente, resta aperto consentendo che si crei un sovraccarico endocellulare di sodio e quindi di calcio in conseguenza dell’azione della pompa che scambia ioni sodio endocellulari con ioni potassio extracellulari. Il sovraccarico di calcio rende persistente l’interazione tra i ponti delle proteine contrattili e diventa responsabile di un incompleto rilasciamento diastolico del miocardio. L’effetto clinico è deleterio, traducendosi nel peggioramento dell’ischemia: la ranolazina migliora la perfusione miocardica in quanto agisce in modo favorevole sul rilasciamento del cuore e sul flusso coronarico: infatti si è dimostrata clinicamente efficace per la cura del paziente anginoso.