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Abstract
In sicurezza emostatica
pubblicato nel Novembre - Dicembre 2007 in Sport&Medicina - fascicolo n.6
Gabriella Gamba

Da qualche tempo anche i soggetti affetti da coagulopatia congenita possono praticare attività sportiva per mezzo di terapia profilattica da effettuare in particolare immediatamente prima di intraprendere attività fisica ginnico-sportiva: il rischio emorragico risulta così ridotto e migliorata la qualità di vita. La profilassi è senza dubbio efficace nel ridurre significativamente le espressioni emorragiche spontanee e l’entità del sanguinamento post-traumatico, tuttavia anche in lievi deficit di fattori emocoagulativi, la pratica di attività ad alto rischio di trauma rilevante, può provocare sanguinamento profuso con conseguenze invalidanti. L’attività fisica possibile andrà quindi esaminata in relazione alla tipologia dello sport soprattutto per quanto attiene il contatto fisico le inclinazioni del soggetto e le caratteristiche cliniche della gravità e del tipo di coagulopatia presente.