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Abstract
Psiche & dintorni
pubblicato nel Novembre - Dicembre 1995 in Sport&Medicina - fascicolo n.6
Vincenzo Prunelli

Comunemente l'ansia viene considerata un fattore di disturbo, un limite, un nemico che può ostacolare la prestazione sportiva; in realtà è un importante regolatore del rendimento.
L'ansia non sempre è negativa e non se ne può fare a meno. Essa ha una misura (sopra la quale diventa un peso e sotto la quale diventa disimpegno) e una qualità: c'è quella che taglia le gambe e quella essenziale per la prestazione. Deve essere quindi regolata e indirizzata in modo che diventi attivazione, energia e sicurezza.
L'atleta con il giusto livello di attivazione elabora in modo più lucido e razionale gli stimoli esterni e interni e si pone nella condizione di raccogliere tutte le energie fisiche e mentali da impiegare nella prestazione.