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Abstract
Talvolta mi sento un po' fuso…
pubblicato nel Settembre - Ottobre 2013 in Sport&Medicina - fascicolo n.5
Alessandra Mallozzi Menegatti, Alfredo De Giorgi, Fabio Fabbian, Roberto Manfredini

Il disturbo (desincronizzazione) dei ritmi biologici di un atleta, connesso al rapido spostamento di alcuni fusi orari dopo volo transcontinentale, può influire negativamente sulla prestazione? A questa domanda può fornire una risposta la cronobiologia, la branca delle scienze biomediche dedicate allo studio dei ritmi biologici. Esistono due modi per desincronizzare i ritmi circadiani dell’individuo: il primo, lento, è quello rappresentato dal lavoro a turni (shift work), in cui - in funzione dell’utilizzo della luce elettrica – si modifica l’assioma: buio=riposo. Il secondo modo, molto più rapido, è quello di salire su un aereo ed effettuare un volo transcontinentale attraverso svariati fusi orari.