L’Autore di questo articolo – Arsenio Veicsteinas – ha tra l’altro aderito a un progetto di ricerca
on
line: nel portale
QuESTIO,
ideato dalla Regione Lombardia per individuare e valutare i Centri di ricerca e trasferimento tecnologico (CRTT) sul proprio territorio, è presente un
progetto di ricerca
per definire, su basi scientificamente valide, quali siano gli adeguamenti dell’organismo all’esercizio fisico e allo sport, anche di alto livello, nonché i benefici di una attività fisica corretta e i fattori di rischio legati ad attività sportive effettuate secondo modalità non idonee.
Nel sito
dell’Agenzia italiana del farmaco
(AIFA), nella sezione dedicata alla Clinical Evidence, che raccoglie e sintetizza le informazioni basate sulle prove di efficacia e presenta alcune caratteristiche peculiari, riguardo allo scompenso cardiaco tra gli effetti dei trattamenti non farmacologici sono riportati quelli dovuti
all’esercizio fisico:
ci sono prove, anche se limitate, che l’attività fisica migliora la tolleranza allo sforzo e riduce anche la mortalità rispetto al trattamento convenzionale.
On line
è disponibile anche il documento cardiologico di consenso della
task force
multi societaria - Federazione Medico Sportiva Italiana (FMSI), Società Italiana di Cardiologia dello Sport (SIC Sport), Associazione Nazionale Cardiologi Extra-Ospedalieri (ANCE), Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri (ANMCO), Gruppo Italiano di Cardiologia Riabilitativa (GICR), Società Italiana di Cardiologia (SIC) sulla
Prescrizione dell’esercizio fisico in ambito cardiologico
- effetti dell’attività fisica sull’apparato cardiovascolare e possibili rischi correlati.
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