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Abstract
Preziose immagini
pubblicato nel Settembre - Ottobre 1992 in Sport&Medicina - fascicolo n.5
Marco Narici

La risonanza magnetica nucleare (RMN) permette valutazioni in vivo di grande importanza nel campo dell’anatomia funzionale, della fisiologia dell’esercizio e della riabilitazione. Discriminando tra tessuto adiposo, connettivo e osseo, permette sia di calcolare l’area di interi gruppi muscolari che di singoli muscoli.
Questo ha permesso di scoprire che l’ipertrofia di un gruppo muscolare indotta dall’allenamento, per esempio il quadricipite, è selettiva per i singoli muscoli che lo compongono. Con la RMN è possibile calcolare: il volume muscolare (con un’accuratezza del 97%), l’angolo di inserzione delle fibre sul tendine (angolo di pennazione) e lo spessore del muscolo: conoscendo la forza del muscolo si potrà calcolare la forza per area di sezione. La RMN, inoltre, riconoscendo il contenuto in glicogeno delle fibre muscolari, permette di stimare sia la percentuale di fibre veloci e lente di un muscolo che l’aumento percentuale dell’area dei due tipi di fibre in risposta all’allenamento della forza.