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Abstract
La paura viene dopo...
pubblicato nel Ottobre - Dicembre 2018 in Sport&Medicina - fascicolo n.4
Giovanna Macchi

Può capitare che alcune malattie cardiache misconosciute perché asintomatiche permettano di svolgere una vita normale e di praticare anche dell’attività sportiva. Chi ne è affetto e non lo sa vive sereno, è ottimista e se lamenta qualche leggero disturbo tende a minimizzarlo. Ma quando un evento clinico imprevisto mette improvvisamente di fronte alla realtà, e viene posta una diagnosi severa, l’atteggiamento psicologico muta radicalmente. La curiosità della situazione consiste nel fatto che anche il successo della cura e le rassicurazioni dei medici ben poco sono di aiuto nel riportare la serenità. Si perde fiducia in se stessi e subentrano l’ansia e la paura.
L’assunzione dei farmaci prescritti, le visite di controllo, le misurazioni della pressione arteriosa diventano continui richiami angosciosi e la quotidianità si modifica non solo sotto l’aspetto dello svolgimento di attività sportive, ma anche nelle relazioni sociali.
Oltre alle indispensabili terapie cardiovascolari talora anche di tipo invasivo, spesso è indispensabile fornire un supporto psicologico per riportare il benessere.