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Abstract
Cardiologia
pubblicato nel Luglio - Agosto 2005 in Sport&Medicina - fascicolo n.4
Giovanna Macchi

La sindrome di Brugada e l’attività sportiva – La sindrome di Brugada è una malattia genetica che comporta un’alterazione dei canali del sodio e di conseguenza un’elevata instabilità elettrica e il rischio di morte improvvisa per aritmie ventricolari maligne. La sua diagnosi si basa sulla storia clinica (sincope recidivante, arresto cardiaco resuscitato, assenza di precordialgia, familiarità per morte improvvisa) e sull’aspetto elettrocardiografico. Lo studio elettrofisiologico (SEF) può essere utile per la stratificazione prognostica e per la valutazione del rischio di sviluppare spontaneamente aritmie maggiori, ricordando che il suo valore predittivo è elevato quando è negativo, ma basso quando è positivo. Il riconoscimento del rischio rappresenta un problema primario per la decisione terapeutica (impianto di defibrillatore automatico), ma anche per la concessione dell’idoneità sportiva.