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Abstract
Arco e freccie
pubblicato nel Luglio - Agosto 1998 in Sport&Medicina - fascicolo n.4
Annalisa Voltolini

Il tiro con l’arco è uno sport "ecologico" che ha riscosso un crescente successo nel corso degli anni ‘90. Può essere praticato ad elevati livelli a tutte le età e per molti anni, e coinvolge con notevole successo sia qualitativo che quantitativo anche i disabili (paraplegici).
Richiede sforzi al corpo (agli arti superiori) ma soprattutto alla mente e contribuisce a migliorare il tono muscolare e la capacità di concentrazione. Non è scevro da pericoli di infortuni (traumi acuti): essi però si possono facilmente evitare osservando le misure di sicurezza ed indossando lo specifico abbigliamento protettivo.
Data la longevità agonistica degli arcieri, essi possono incorrere abbastanza frequentemente in patologie croniche o da sovraccarico, soprattutto a livello delle spalle, che tuttavia solo raramente richiedono l’intervento chirurgico e la sospensione dell’attività sportiva. Queste patologie si possono prevenire con un buon corso di addestramento (imparando una tecnica corretta che consenta un utilizzo equilibrato dei vari gruppi muscolari e segmenti scheletrici) e con un’accurata preparazione atletica.