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Abstract
Salute endocrina dell'atleta
pubblicato nel Maggio - Giugno 2010 in Sport&Medicina - fascicolo n.3
Alessandro Sartorio, Nicoletta Marazzi, Luigi Di Luigi, Antonello E. Rigamonti, Silvano G. Cella

Con l’introduzione di metodiche antidoping per il rilevamento degli steroidi anabolizzanti e con la disponibilità dell’ormone ricombinante, negli ultimi venti anni si è assistito a una crescente diffusione dell’abuso di ormone somatotropo (GH) in campo sportivo. Sebbene non vi sia evidenza scientifica di un effetto ergogenico nell’atleta, un numero “probabilmente” consistente di atleti ricorre alla somministrazione di dosi farmacologiche di GH, che potrebbero comportare gravi effetti collaterali, tra cui lo sviluppo di tumori. Per contrastare l’abuso di GH e tutelare la salute dell’atleta e la correttezza sportiva, negli ultimi anni la ricerca scientifica si è impegnata a implementare nuove metodiche antidoping di tipo diretto (come la valutazione delle principali isoforme dell’ormone) e indiretto (come il dosaggio di IGF-I) per individuare gli atleti che utilizzano il GH a scopo dopante. Sulla base delle ultime ricerche scientifiche, la determinazione di marker periferici dell’azione metabolica del GH, variamente combinati fra di loro, sembra rappresentare il sistema più promettente per superare i limiti connessi alle diverse metodiche attualmente in uso.