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Abstract
La fisica della “iella”
pubblicato nel Maggio - Giugno 2010 in Sport&Medicina - fascicolo n.3
Giovanni Gandini, Katia Francesconi

Parlando di infortuni nella pratica sportiva talvolta si ritiene che l’infortunio sia un rischio da correre, dal momento che alla macchina umana sono richiesti i massimi livelli prestazionali e quello che conta è il risultato. Ma è proprio vero che gli atleti più esposti al rischio d’infortunio non possono essere individuati? Esistono delle casistiche d’infortunio non rapportabili alla malasorte?
Intorno a queste problematiche è necessario riflettere poiché oltre a contraddire i reali valori dello sport (sano agonismo e benessere per chi lo pratica), tali eventi danneggiano l’atleta che li subisce, la società sportiva di appartenenza e l’intera società civile.