Capacità anaerobica: una quantità sconosciuta
Simon Green
In condizioni anaerobiche, cioè quando il rifornimento di ossigeno scarseggia, sono due le fonti di energia alle quali il muscolo può attingere per la sua attività: la scissione della fosfocreatina e la produzione di acido lattico derivante dal metabolismo dei carboidrati. Nel complesso, le due fonti energetiche utilizzate per alimentare il lavoro muscolare corrispondono a quella che è stata definita come massimo quantitativo di energia liberata dal metabolismo anaerobico, ovvero la capacità anaerobica.
Nonostante le difficoltà di quantificare tale capacità, è dimostrato che essa aumenta con l’allenamento. Quest’ultimo, di cui nell’articolo vengono suggerite le linee-guida, va sviluppato in base all’aspetto della capacità da incrementare ed alla durata della prestazione atletica.