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Abstract
Una energica bracciata
pubblicato nel Maggio - Giugno 1984 in Sport&Medicina - fascicolo n.3
Pietro Enrico di Prampero

La resistenza al movimento nell'acqua è 80 volte maggiore che nell'aria, e il rendimento meccanico del nuoto è minore di quello della corsa: più del 90% dell'energia prodotta non è utilizzata per l’avanzamento. Il costo energetico (C) è l’energia necessaria a percorrere 1 km e dipende dal livello tecnico del nuotatore: se è alto, la progressione è più economica e quindi la velocità, a parità di potenza muscolare sviluppata, è maggiore. Lo stile energeticamente più economico è il crawl, seguito da dorso, rana a bassa velocità, rana ad alta velocità, delfino. In nuotatori di scarsa levatura, a basse velocità (0,3-0,5 m/s), la rana presenta un C pari al 60% di quello del crawl, perché è una forma di nuoto più spontanea. Nella donna il grasso sottocutaneo, più leggero dell’acqua, è distribuito in fianchi, glutei e cosce; gli arti inferiori poi presentano minor lunghezza e massa muscolare; tali fattori aumentano la galleggiabilità, giustificando un C del crawl femminile del 20% inferiore di quello maschile.