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Abstract

Fabbisogno proteico
e bilancio del rapporto rischi/benefici

pubblicato nel Marzo - Aprile 2015 in Sport&Medicina - fascicolo n.2
Alexander Bertuccioli

La definizione di una corretta quota proteica, che possa massimizzare i benefici minimizzando contestualmente i potenziali risvolti negativi correlati all’assunzione, rappresenta da anni un terreno di scontro sul quale si affrontano le più diverse scuole di pensiero. Se orientarsi nel mezzo delle varie indicazioni fornite dalle diverse società scientifiche (con position stand spesso in reciproca contraddizione sulla base della disciplina di interesse) nel supporto di un soggetto sedentario è difficile, ciò ancor più complesso per l’atleta, in quanto la gestione delle implementate dinamiche metaboliche, prima tra tutte quella relativa al bilancio azotato, rende spesso difficile coniugare un approccio contestualmente volto alla performance alla tutela della salute in acuto e alla prevenzione di patologie di carattere cronico.